I colori nella cannabis sono molteplici, ma da cosa derivano? Le colorazioni dipendono da pigmenti vegetali (sostanze presenti nelle cellule delle piante e in grado di colorarle) appartenenti a due distinte famiglie: i carotenoidi e i flavonoidi.
La colorazione verde delle piante deriva dalle proprietà del pigmento clorofilla che riflette parte della luce verde assorbendo lo spettro solare necessario alla fotosintesi.
Quando nei mesi autunnali (e quindi freddi) le piante superiori interrompono la crescita e si preparano a perdere le foglie, la clorofilla si degrada rapidamente lasciando come pigmenti predominanti i carotenoidi.
Molecole organiche appartenenti alla famiglia dei tetraterpenoidi (40 atomi di carbonio), i carotenoidi si dividono in due gruppi: caroteni e xantofille. Solitamente colorati questi composti conferiscono variazioni croatiche a fiori, frutti e radici. I carotenoidi, come i flavonoidi, giocano un importante ruolo negli organismi non fotosintetici come antiossidanti; il loro tipico colore, che spazia dal giallo al rosso è una diretta conseguenza della struttura molecolare di questi composti la cui presenza di doppi legami porta alla formazione del “cromoforo” un gruppo di atomi distribuiti che assorbe la luce nella regione del visibile (400-500 nm) e conferisce la tipica caratteristica cromatica rosso-arancio. Più nello specifico le catene polimeriche che li compongono sono caratterizzate dalla presenza di doppi legami che danno agli elettroni degli atomi interessati diversa capacità di movimento; all’aumentare dei doppi legami che sono presenti sulla molecola ( = ), aumenta la libertà di movimento degli elettroni. Questo fa sì che lo spettro della luce assorbita da queste molecole si riduca e come conseguenza viene aumentata la lunghezza d’onda della luce riflessa, apparendo quindi della tipica gamma di colori nella cannabis giallo-arancio-rosso.
Curiosità: La colorazione di molte piante caducifoglie (piante che perdono le foglie durante la stagione invernale) in autunno è dovuto alla manifestazione dei carotenoidi e delle loro colorazioni.
Il beta-carotene ad esempio (uno dei vari carotenoidi precursore della vitamina A), è responsabile della pigmentazione della radice della carota, il licopene invece conferisce al pomodoro il suo distinguibile colore. Nei vegetali, i carotenoidi hanno un importante ruolo nel processo della fotosintesi, proteggono il centro di reazione (pigmento clorofilla) dalla fotossidazione fungendo da trasportatori di energia. Rappresentano inoltre un importante substrato per la sintesi dell’acido abscissico, ormone fondamentale nella fisiologia delle piante.
Solubili nei lipidi e presenti comunemente nelle cellule delle piante e di alcune alghe fotosintetiche, li ritroviamo nelle membrane tilacoidali del cloroplasto (centro del fotosistema e della fotosintesi); sono anche presenti nei lieviti, mentre gli animali dipendono dall’alimentazione vegetale per l’assimilazione di queste sostanze nutraceutiche.